Grande Fratello Vip il caso Bellavia finisce in tribunale
Pubblicato il 5 Ottobre 2022 - 21:00

Grande Fratello Vip il caso Bellavia finisce in tribunale. Non accennano a placarsi le polemiche sul Bellavia gate al Grande Fratello Vip. Infatti dopo i duri comunicati degli sponsor che ci sono andati giù duro e anche giustamente aggiungiamo noi.
Nemmeno le punizioni adottate dalla produzione e da Alfonso Signorini che hanno eliminato d’ufficio Ginevra Lamborghini e con un televoto flash Giovanni Ciacci, sono servite a placare gli animi. Ora si abbatte sul corpo esamine del Grande Fratello Vip anche il Codacons
Con un esposto non solo contro la produzione e Signorini ma anche contro i vipponi stessi. Sulle polemiche scatenatesi in seguito all’uscita del concorrente del ‘Grande Fratello Vip’ Marco Bellavia, e delle accuse di bullismo nei suoi confronti piovute da più parti verso i concorrenti
Interviene il Codacons, che presenta oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Nel documento si chiede di accertare possibili illeciti penali e violazioni delle disposizioni vigenti in materia di Tlc.
L’esposto del Codacons contro il Grande Fratello Vip
“Ancora una volta -spiega il Codacons- la trasmissione di Mediaset Grande Fratello Vip si rende protagonista di gravi episodi. Che, oltre a rappresentare una forma di violenza, sono altamente diseducativi specie per il pubblico più giovane.
Nonostante quanto accaduto, né gli autori del programma né i vertici dell’azienda hanno saputo adottare misure adeguate. Lanciando un messaggio errato e pericoloso ai telespettatori, che a migliaia si sono rivolti al Codacons chiedendo di intervenire sul caso“.
Alla luce di quanto accaduto “presentiamo oggi un esposto alla Procura di Roma chiedendo di aprire una indagine alla luce della possibile fattispecie di violenza privata -prosegue l’associazione dei consumatori- accertando le responsabilità del concorrenti del Grande Fratello Vip. E, per concorso, degli autori, del conduttore Alfonso Signorini e dei vertici Mediaset“.
Spiega il Codacons: “L’art. 610 del codice penale stabilisce infatti che ‘Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, è punito con la reclusione fino a quattro anni”
Reato che potrebbe configurarsi negli atti di bullismo commessi nel corso della trasmissione”. All’Agcom l’associazione chiede invece “di adottare provvedimenti e sanzioni contro Mediaset per la possibile violazione delle disposizioni in materia di programmi televisivi”.