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Censura, ipocrisia, illibertà: salviamo la comicità

Pubblicato il 18 Ottobre 2022 - 14:00

Censura, ipocrisia, illibertà: salviamo la comicità

Censura, ipocrisia, illibertà: non ha senso in TV. Gene Gnocchi, Edoardo Ferrario e Dario Cassini parlano del politically correct. “Ormai non si può dire più nulla”. Una frase che sentiamo sempre più spesso, sempre più vera.

Il politicamente corretto è imperante

A spiegarlo è stato Paolo Sorrentino, non il primo passante fermato per strada: “Il politically correct è un po’ un fardello per la creazione artistica, l’arte migliore nasce da un intento di scorrettezza”.

Vietato scherzare sulle persone di colore, sui nani, sugli obesi. Figurarsi toccare la comunità LGBT, quasi un crimine. Un’attitudine che ha prodotto stupidaggini come l’asterisco e la schwa, e che potrebbe non fermarsi qui.

Un pensiero condiviso da molti colleghi, sia della vecchia guardia che delle nuove generazioni. In questa prima parte, il pensiero di Gene Gnocchi, Edoardo Ferrario e Dario Cassini. Vediamo cosa hanno detto

Gene Gnocchi sulla censura: “Chi se ne frega del politicamente corretto”

Per un comico è vietato farsi paturnie, secondo Gene Gnocchi: “Il discrimine è penale: se io ti oltraggio o ti affamo, hai la possibilità di querelarmi. Tutto il resto sono cazzate. Io posso fare battute su qualunque cosa. Consiglierei a tutti di andare a vedere l’ultimo spettacolo di Ricky Gervais, ‘Humanity’, dove lui passa mezzora a spiegare quanto sia pernicioso il politically correct.

La battuta poi chiaramente può essere interpretata in tanti modi, ma questo dipende dall’interlocutore. Se ti ritieni diffamato o oltraggiato, hai tutte le possibilità di farlo valere in giudizio. Ma il comico non può essere limitato dal politicamente corretto”.

A differenza di altri colleghi, Gene Gnocchi non avverte particolari pressioni. Il motivo è semplice, se ne infischia: “Non mi sento condizionato dal fatto di fare delle battute. La battuta si fa perché il nostro lavoro, è nel nostro DNA“.

Salviamo la comicità

La domanda che ci poniamo è: hanno ragione? Si eccede dal lato opposto. E’ necessario pesare le parole così tanto? La risposta non la conosciamo, ma la satira e la comicità ha la sua essenza e non va dissacrata. Questo è certo.

Redazione

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