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Alex Bellini tutte pazze dell’uomo dagli occhi di ghiaccio

Pubblicato il 22 Novembre 2022 - 20:00

Alex Bellini tutte pazze dell’uomo dagli occhi di ghiaccio

Alex Bellini è come una sorta di contemporaneo mix tra Robinson Crusoe e Cristoforo Colombo. Uomo che non teme di mettersi alla prova e cimentarsi in imprese ai limiti dell’umano, con un unico e semplice scopo. Esplorare, conoscere e condividere con il mondo tutte le lezioni apprese in una vita estrema, ma consapevole.

Alex Bellini chi è?

Classe 1979, Alex Bellini nasce ad Aprica, piccola cittadina in provincia di Sondrio nel cuore della Valtellina, luogo che gli consente di conoscere il suo primo amore: la montagna. “È dalle montagne che imparai la mia prima lezione: aggrapparsi alla roccia e tenere duro. Sempre alla ricerca di un punto d’appoggio, anche quando il supporto sembra mancare”

Scrive sul suo sito ufficiale. Ed è già chiaro che riferendoci a lui non possiamo di certo parlare di un “semplice” esploratore. Alex Bellini dal 2000 gira il mondo alla ricerca dei luoghi più remoti e ostili del Pianeta

Con il chiaro intento di osservarli ma soprattutto conoscerli e valorizzarli. E i suoi viaggi sono seguitissimi su Instagram, social in cui condivide nel dettaglio ogni impresa con i suoi quasi 70mila follower. Insomma, il bell’esploratore è una vera star del web (e non solo).

Quando ha rischiato di morire

Per Alex Bellini essere un esploratore vuol dire avere coraggio, ma non solo. Significa in qualche modo esorcizzare la morte, quella spirituale: “Si muore se si smette di sognare”, ha spiegato al Corriere. Ma durante imprese di un certo tipo è naturale che si arrivi molto vicino a quella fisica e, di fatto, Alex Bellini ha rischiato di morire in un’occasione.

Quando ho rischiato di più? – ha raccontato – In Islanda attraversando il Vatnajökull, il più grande ghiacciaio d’Europa. C’era il ‘white out’: vento, nebbia, polvere di neve che impediva di vedere bene. Mi avvicinai troppo alla bocca del vulcano, scivolai nel cratere.

Cadendo, pensavo che stavo morendo da cretino. Invece atterrai su un manto morbido e riuscii a risalire. Con me c’era un fotografo, si era fermato in tempo: quando mi vide pensò di avere le allucinazioni”.


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Redazione

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