La Tv dei 100 e 1: Chiambretti è Flop o Top?
Pubblicato il 17 Marzo 2023 - 13:00

La Tv dei 100 e 1: Chiambretti è Flop o Top? Quando Piero Chiambretti fa nuovamente capolino capisci che devi prepararti a qualcosa che è fuori dai banali schemi televisivi. Così è stato. La TV dei 100 e uno poteva essere l’ennesimo programma in cui i bambini aprivano bocca solo per dire una semplice frase.
Invece no, la TV dei 100 e uno con uno schema non semplice da seguire – dati i ritmi, forse troppo frenetici – fa di più. Oltre risaltare un talento, una genialata, apre le porte ad una speranza per le nuove generazioni con spazi (e sprazzi) di varietà e riflessione.
La Tv dei 100 e 1: Chiambretti è Flop o Top?
Qui c’è una televisione presa come uno scettro da mostrare al pubblico, i bambini vogliono essere protagonisti e prestarsi ad un social diverso dal solito per qualche ora, magari staccando gli occhi dal solito TikTok.
Non si trovano davanti alla fotocamera di uno smartphone, bensì all’occhio maestoso della telecamera di uno studio tv (niente di meno). Caratteristica fondamentale per non sfigurare? Non avere paura di niente.
Chiambretti nei suoi programmi ha sempre avuto un occhio di riguardo in più per i caratteri che fanno emergere i suoi ‘personaggi’, in questo contesto lui non solo appare come il maestro che deve accudire i 100 bambini, ma si fa avanti persino come talent scout.
Da cosa riconosciamo che la TV dei 100 e uno è un programma condotto da Piero Chiambretti? Dal suo stile ‘random’, forse un po’ complicato da digerire per un pubblico popolare.
Non c’è trasmissione in cui non ci sia qualche ‘effetto speciale’ a schiaffo (forse disturbante per alcuni) che spezza i ritmi. Lo notiamo durante gli interventi degli ospiti in studio (ieri Paolo Bonolis, Michelle Hunziker e – a sorpresa, ma mica tanto – Sfera Ebbasta).
La Tv dei 100 e 1: non è una gara per bambini prodigio
La TV dei 100 e uno dunque si candida ad essere una vetrina per nuove leve dell’intrattenimento: ballerini, cantanti, musicisti. Non c’è una gara per far vedere chi è più bravo di chi, c’è un’idea di base: mostrare quanto si può essere più intelligenti o talentuosi degli adulti e dar spazio e maniera per dimostrarlo senza essere volgare.