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Paola Caruso aggiorna sulle condizioni del figlio

Pubblicato il 23 Aprile 2023 - 22:00

Paola Caruso aggiorna sulle condizioni del figlio

Paola Caruso: “Sono terrorizzata”. Altro fiume di lacrime a Verissimo per Paola Caruso. “Questo è il momento più brutto della mia vita”, ha esordito piangendo la showgirl. Che è la terza volta nel giro di pochi mesi che sbarca nel salotto di Silvia Toffanin per parlare dei problemi del figlio Michele.

Lo scorso 12 marzo, l’ex Bonas di Avanti un altro aveva spiegato che il bimbo di 4 anni aveva subito un danno permanente al piede. Che era costretto a portare un tutore e che solo un’operazione effettuata da alcuni specialisti americani avrebbe forse potuto guarirlo parzialmente.

“L’unica cosa che possiamo fare è un intervento che però può avere al massimo una riuscita al 60%”, aveva raccontato. Nel corso dell’ospitata di ieri 22 aprile Paola Caruso ha invece rivelato che il bambino sarà operato in Italia. “Il nervo sciatico di mio figlio è di 5mm ed è colpito proprio quello in Egitto – ha narrato in lacrime –

Ci vuole proprio una sfortuna incredibile. Dalla risonanza abbiamo avuto la certezza che il farmaco che gli hanno iniettato è tossico e non si inietta ai bimbi sotto i 12 anni. E lui forse è anche allergico. Come sta oggi? Caratterialmente è cambiato molto”.

E ancora Paola Caruso: “Ho parlato con molti dottori e tutti sono d’accordo che si debba operare, altrimenti camminerà per tutta la vita con un tutore. C’è solo una possibilità per farlo camminare, ed è quello di operarlo. Lo opereranno in Italia con una equipe italiana. Ora ho una speranza di fare camminare mio figlio. Verrà operato nei prossimi giorni, non dormo, continuo a pensarci, sono terrorizzata”.

Grazie a Verissimo mi hanno scritto molti dottori che mi hanno detto che casi come quello di mio figlio ce ne sono. Capita spesso e non se ne parla”, ha spiegato Paola Caruso che però, poco dopo, ha dichiarato. “Una cosa come quella a mio figlio non è capitata più negli ultimi 20 anni”.

Infine ha affermato che il padre è obbligato dalla legge a riconoscere il figlio. “Dopo quattro anni di battaglia legale, mio figlio è stato riconosciuto. Ce l’ho fatta, ha vinto mio figlio, lui e i suoi diritti. Ora il padre deve assumersi le sue responsabilità”.


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Redazione

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